
Come sappiamo i rapporti tra Italia e Libia sono stati molto movimentati negli ultimi anni.
Il nostro presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, aveva stretto un’amicizia con il presidente libico Gheddafi,riuscendo a trovare un accordo per il problema d'immigrazione.
Ora però molte cose sono cambiate.
L’Italia è uno dei paesi che affronterà il problema che si è venuto a creare in questi giorni. Gheddafi è arrivato a fare minacce all’Italia, considerandola traditrice e annullando l’accordo sull’immigrazione. Adesso, quindi, ci si aspetterà una migrazione di massa sull’asse Libia-Italia.
E' proprio su questo argomento che in terra italiana sono nate voci discordi sul quel che si deve fare, accogliere o no gli immigrati. Il centro-destra reputa giusto essere a fianco degli alleati, mentre l'opposizione, pur essendo a favore reputa un po’ tardiva questa decisione. La Lega Nord invece è risultata,fin dai primi giorni, contraria ad un intervento militare, approvando la scelta presa dal cancelliere tedesco Merkel di non prendere parte all’intervento.
Oramai i giochi sono fatti.
Abbiamo preso una posizione importante e non si può tornare indietro.
La speranza del nostro paese,come anche quella di tutti gli altri, è che non si sparga sangue innocente.
La paura che vagheggia nell’aria è quella di una terza guerra mondiale perché, come si sa bene, il mondo arabo è un grande punto interrogativo. Non si sa le mosse che farà non si sa come considererà questo intervento,se un intervento di pace o un’invasione.
Tutto rimane nel dubbio, nell’incerto,la speranza è quella che questa vicenda finisca presto.
Se tutto dovesse andare storto noi saremo il primo paese a pagare le conseguenze della nostra scelta.
Lampedusa, l’isola italiana nel Mediterraneo, ha paura.
Ha paura sia di essere completamente occupata da immigrati libici, sia di un intervento militare, poiché molto vicino al Nord Africa.
Adesso staremo a vedere cosa succederà,adesso pregheremo che si risolverà tutto per il meglio,adesso essere italiani conta di più!
Il nostro presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, aveva stretto un’amicizia con il presidente libico Gheddafi,riuscendo a trovare un accordo per il problema d'immigrazione.
Ora però molte cose sono cambiate.
L’Italia è uno dei paesi che affronterà il problema che si è venuto a creare in questi giorni. Gheddafi è arrivato a fare minacce all’Italia, considerandola traditrice e annullando l’accordo sull’immigrazione. Adesso, quindi, ci si aspetterà una migrazione di massa sull’asse Libia-Italia.
E' proprio su questo argomento che in terra italiana sono nate voci discordi sul quel che si deve fare, accogliere o no gli immigrati. Il centro-destra reputa giusto essere a fianco degli alleati, mentre l'opposizione, pur essendo a favore reputa un po’ tardiva questa decisione. La Lega Nord invece è risultata,fin dai primi giorni, contraria ad un intervento militare, approvando la scelta presa dal cancelliere tedesco Merkel di non prendere parte all’intervento.
Oramai i giochi sono fatti.
Abbiamo preso una posizione importante e non si può tornare indietro.
La speranza del nostro paese,come anche quella di tutti gli altri, è che non si sparga sangue innocente.
La paura che vagheggia nell’aria è quella di una terza guerra mondiale perché, come si sa bene, il mondo arabo è un grande punto interrogativo. Non si sa le mosse che farà non si sa come considererà questo intervento,se un intervento di pace o un’invasione.
Tutto rimane nel dubbio, nell’incerto,la speranza è quella che questa vicenda finisca presto.
Se tutto dovesse andare storto noi saremo il primo paese a pagare le conseguenze della nostra scelta.
Lampedusa, l’isola italiana nel Mediterraneo, ha paura.
Ha paura sia di essere completamente occupata da immigrati libici, sia di un intervento militare, poiché molto vicino al Nord Africa.
Adesso staremo a vedere cosa succederà,adesso pregheremo che si risolverà tutto per il meglio,adesso essere italiani conta di più!
Mauro Ghionna
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